Riforma fiscale 2025: opportunità e sfide per le associazioni sportive e il terzo settore

Cambiamenti nella gestione dell’IVA per gli enti no profit

Tutte le associazioni, grandi o piccole, che si occupano di sport, cultura, volontariato o qualsiasi altra attività, dovranno seguire nuove regole per pagare le tasse. Non importa se l’associazione è iscritta in un registro particolare o meno. La riforma fiscale per il terzo settore è richiesta dalla normativa europea.

Dal vecchio al nuovo regime: cosa cambia in pratica?

Prima le associazioni non pagavano tasse su molte delle loro attività (come le quote associative), perché queste erano considerate “non commerciali”.

Dopo il 1° gennaio 2025: le stesse attività saranno ancora libere da tasse, ma le associazioni dovranno seguire nuove regole, in particolare:

  • Partita IVA: tutte le associazioni dovranno avere una partita IVA.
  • Fatture e scontrini: dovranno essere emessi per molte operazioni, anche se non si paga l’IVA.
  • Più burocrazia: ci saranno più documenti da tenere e più costi per la gestione amministrativa

Adempimenti per le ASD/SSD

Le associazioni sportive (ASD) che organizzano attività sportive per i loro soci dovranno adeguarsi alla riforma. Le attività legate allo sport (allenamenti, gare, ecc.) continueranno a essere libere da tasse, anche se i partecipanti non sono soci. Cosa cambierà invece:

  • se l’associazione vende prodotti (magliette, attrezzi) o offre servizi che non sono direttamente legati allo sport (bar, ristorante, ), dovrà pagare le tasse su questi ricavi
  • le ASD dovranno inserire nello Statuto clausole specifiche, come lo svolgimento di attività secondarie (sponsorizzazioni, gestione di impianti) e l’assenza di finalità economiche e di distribuzione dei profitti, pena la cancellazione dal registro
  • la legge ha introdotto nuove categorie di lavoratori nelle ASD: i volontari, i lavoratori generici e i lavoratori sportivi e per ciascuna categoria di lavoratori ci sono adempimenti e compensi specifici, pena la perdita delle agevolazioni
  • l’associazione dovrà valutare attentamente la propria situazione per decidere il regime fiscale più conveniente
  • dovrà monitorare il limite dei ricavi per poter usufruire del regime egime agevolato della Legge 398/91 qualora vi avesse aderito
  • è consigliabile che l’associazione si doti di software gestionali o investa nella formazione del personale

È importante che le associazioni si informino bene su questi cambiamenti e, se necessario, chiedano aiuto a un commercialista o a un esperto in materia. Grazie a un approccio altamente professionale e a una costante ricerca dell’innovazione, il nostro Studio offre servizi di consulenza personalizzati e soluzioni su misura per ogni tipologia di cliente.

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